Mercoledì 17 gennaio la residenza Celimontano ha avuto l’onore di ospitare Enrico Giovannini, economista e statistico, che ha ricoperto le cariche di Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili e di Ministro del lavoro e delle politiche sociali. Attualmente è professore ordinario di Statistica economica presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata. È co-fondatore e Direttore scientifico dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS).
Giovannini ha aperto il suo intervento con un breve ma incisivo excursus a proposito del radicamento delle problematiche ambientali, la cui origine coincide con le scelte politiche del secondo dopoguerra. Successivamente, si è soffermato sul concetto di “giustizia intergenerazionale”, introdotto solo due anni fa nella Costituzione italiana e che si accompagna a dei cambiamenti alla stessa Costituzione, in cui Giovannini ha avuto un ruolo cardine. Infatti, solo nel 2021, all’articolo 9 è stata aggiunta la dicitura “La Repubblica […] Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”, un accenno forte e chiaro all’urgenza delle problematiche attuali legate all’ambiente che necessitano di un’attenzione su tutti i piani, da quello personale a quello sociale, a quello più strettamente politico.
Suggerisce Giovannini: “compito della Repubblica è tutelare gli ecosistemi e gli ambienti anche per le future generazioni”, raccontando del contributo che ha apportato all’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, sottoscritta il 25 settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri delle Nazioni Unite e costituita da 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile, da raggiungere entro il 2030.
“L’alternativa a un mondo sostenibile è un mondo insostenibile”, queste infine le parole di Enrico Giovannini che ha stimolato noi ascoltatrici alla maggiore riflessione sul mondo che desideriamo per il nostro futuro e per quello delle generazioni che seguiranno.
A cura di Maria Scirano